In cosa crediamo

Credere, per noi, non significa aderire a una dottrina imposta o ripetere formule religiose. Significa avere fiducia nel disegno di Dio rivelato attraverso la Scrittura, e riconoscere il compimento di quel disegno in Gesù Cristo, secondo il piano della grazia.

La grazia è il fondamento

Non crediamo in una salvezza conquistata, ma ricevuta. Non meriti, ma dono. La grazia è il centro del messaggio biblico, e ogni interpretazione che non parte da lì rischia di allontanarsi dal cuore di Dio. Viviamo e proclamiamo la realtà di un’opera già compiuta: Gesù ha fatto tutto.

La Scrittura è la nostra autorità

Tutta la Scrittura è divinamente ispirata, ma non tutta è indirizzata direttamente alla Chiesa. Crediamo che sia fondamentale distinguere a chi Dio stia parlando, in quale tempo e in quale contesto. La nostra lettura è sempre ermeneutica, mai dogmatica. Contestuale, mai scollegata dalla realtà storica. Perché Dio non si contraddice, ma si rivela progressivamente.

Israele e la Chiesa: due piani, un disegno

Crediamo che Israele e la Chiesa siano due realtà distinte nel piano di Dio. La Bibbia ci mostra promesse fatte a Israele che non riguardano direttamente la Chiesa, così come rivela un mistero – la Chiesa – nascosto in Dio e svelato solo dopo la risurrezione. Confondere queste due identità porta a interpretazioni errate e a messaggi che schiacciano la grazia sotto il peso della Legge.

Cosa ci guida

Non abbiamo bisogno di un’etichetta religiosa, né ci identifichiamo in un movimento. Ci guida la Parola, nella sua interezza e profondità, e lo Spirito Santo, che ci insegna ogni cosa. Ci muove la certezza che la verità, se ricevuta con umiltà, trasforma. 

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